Maratona numero 50 per Ninni Sacco Botto

14 febbraio 2022 | 20:29
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Maratona numero 50 per Ninni Sacco Botto

“Si dica quel che si vuole, ma io sono un maratoneta” (Haruki Murakami). Iniziano così le riflessioni di Ninni Sacco Botto, podista astigiana tesserata per la Dragonero di Dronero, in occasione della sua maratona numero 50.
“Che traguardo, che soddisfazione: 2110 km di pensieri leggeri, di sensazioni, di emozioni. E quanta trepidazione per questa mia gara: neanche alla mia prima maratona (Atene 2005) ero così emozionata!”

La maratona è quella della Maga Circe, disputata il 6 febbraio tra Sabaudia e San Felice Circeo. Una maratona con partenza dal centro storico di San Felice Circeo, per poi districarsi sul lungo mare, costeggiando le dune, Torre Paola e le lingue dell’entroterra, fino all’arrivo nella piazza del Comune di Sabaudia.

Lasciata decantare l’emozione, Ninni racconta la sua esperienza numero 50 con i 42 km e 195.
“Ho deciso quasi all’ultimo momento di iscrivermi alla maratona della Maga Circe: non vedevo l’ora di cimentarmi in questa mia cinquantesima 42! Mi sentivo abbastanza in forma e il percorso si prospettava molto bello. La realtà ha ampiamente superato ogni aspettativa, il tracciato di gara da San Felice Circeo a Sabaudia è davvero spettacolare! A questo si aggiunge una giornata splendida e un’ organizzazione eccellente e attenta ad ogni dettaglio.”

Ninni Sacco botto

Non solo cinquantesima maratona, ma anche un bel risultato, con un podio come 1a di categoria, soddisfazione speciale in maratona per Ninni, ed un tempo sotto le 4 ore (3.55.38) “una fantastica sorpresa, anche considerando il percorso piuttosto duro con lunghissimi tratti di falsopiano.”

Da un po’ Ninni si sente “maratoneta” ma c’è voluto del tempo.
“Ho molto rispetto per i 42Km e sono riuscita a sentirmi “maratoneta” solo dopo aver corso la decima maratona! Adesso, a quota 50, è innegabile che io lo sia! Tutte le mie maratone sono state bellissime, anche quelle in cui, inevitabilmente, mi è capitato di soffrire un po’ , anche quelle che si snodavano lungo tracciati talvolta insignificanti e noiosi .
Tutte sono state speciali, ciascuna per le sue ragioni, sempre per le sensazioni che una maratona di regala. La maratona porta ad essere felici, porta a prendersi cura di sè, raggiungendo obiettivi importanti come arrivare al traguardo, 42km dopo. Si tratta di volersi bene, correndo, di apprezzarsi per quello che si riesce a fare: non importa quanto tempo si impiega, l’importante è raggiungere il traguardo, che è così lontano che quasi è solo un’idea e non un luogo. Per questo correre una maratona è un po’ un’esperienza spirituale. E’ una disciplina interiore. Non sono semplicemente 42Km da percorrere, è l’idea di resistere, di andare oltre, uno stato mentale che insegna che tutto è possibile.

Sì, io sono una maratoneta.”

Ninni Sacco botto