Alice Sotero si racconta a “Pint of Sport”

8 ottobre 2021 | 11:41
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Alice Sotero si racconta a “Pint of Sport”

È tornata dopo le vacanze estive la “Pint of Sport”, rubrica condotta dal giornalista Davide Chicarella nella solita sede del “Fuoriluogo Asti” di Via Govone 15.

Ospite Alice Sotero che sarebbe dovuta salire sul palco un anno fa, ma, a causa della pandemia, come tanti altri eventi è stato impossibile.

Alice, però non si è mai fermata. Ha continuato ad allenarsi e ha raggiunto la qualificazione a Tokyo a maggio 2021. Ai Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo 2020 già rinviati di un anno e restati in forse sino all’ultimo, ha saputo emozionare tutta Asti (e non solo). Pochi giorni fa l’astigiana è stata anche insignita del “Premio Fiaccola” come atleta dell’anno 2021.

L’atleta classe 1991 non è però l’unica eccellenza che lo sport astigiano sta portando agli onori della cronaca. Oltre a lei è bene citare Emma Barbero (eletta miglior libero al mondiale under 18 di Pallavolo in Messico), Matilde Vitillo che quest’anno ha corso il suo primo Giro d’Italia e come dimenticare Matteo Piano, campionissimo della Nazionale Italiana di Pallavolo e capitano della Powervolley Milano.

Sul 4° posto di Tokyo2020: “Sono felice del fatto che in molti abbiano visto la mia garaconsiderando che il Pentathlon non è tra gli sport più seguiti in Italia. L’orgoglio è quindi di aver contribuito alla visibilità di questa disciplina. Il quarto posto? E’ una sensazione difficile da accettare. Ti alleni così tanto per un obiettivo e poi lo vedi sfumare per pochissimo.Nonostante la delusione non ho perso lucidità, così ho deciso di non scappare negli spogliatoi ma di rimanere ad omaggiare le ragazze presenti sul podio: lo sport ti insegna dei valori che non devono mai essere dimenticati, tengo molto a dare il giusto esempio ai più piccoli. Le mie avversarie meritavano un applauso, visto che il pubblico era assente. Finita la gara mi sono lasciata travolgere dall’ enorme affetto della gente. Mi ha parzialmente risollevato il morale”.

Gli inizi e il sogno olimpico di Rio 2016: “Il Pentathlon è diventato il mio sport relativamente tardi. Onestamente non credo di possedere grandissime qualità tecniche come magari altre ragazze, ciò che mi diversifica forse è la testa, la grinta e la determinazione. A testimonianza di quanto detto, sul mio profilo Facebook ho postato qualche giorno fa un ricordo del 2009: una scritta “Rio 2016″. Sette anni più tardi quel sogno che sembrava impossibile è diventato realtà”

Sulla possibilità di una terza Olimpiade a Parigi 2024: “Dopo Tokyo ammetto di aver avuto un momento di smarrimento, non sapevo quale sarebbe stato il mio futuro. Ho 30 anni, il mio fisico inizia a dare, come normale che sia, qualche segnale di cedimento. La differenza a certi livelli la fanno i dettagli, quindi con la mia coach dovremo essere brave a impostare gli allenamenti sul lungo periodo per essere ancora competitivi. Mancano meno di tre anni a Parigi, la mia speranza è che la voglia di vivere un altro sogno olimpico possa prevalere su tutti i dubbi. Inoltre a Parigi cambierà il format e questo credo che possa avvantaggiarmi”.

NB: Da Parigi 2024 le cinque discipline si svolgeranno tutte nell’arco di 90 minuti: 20 per l’equitazione, 15 per la scherma, 10 per il nuoto e 15 per il laser run, con tre intervalli da 10 minuti ciascuno tra una prova e l’altra. Ci sarà un sistema ad eliminazione che porterà soltanto 12 atleti a prendere parte alla prova finale.

Presenti alla kermesse la Junior Pentathlon di Asti, il Sindaco Maurizio Rasero e l’Assessore allo Sport Mario Bovino e il Fondatore di “Fuoriluogo” Riccardo Crisci.