Allenamento “a distanza” con sorpresa per un gruppo di giovanissimi dell’Orange Futsal

9 aprile 2021 | 16:24
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Allenamento “a distanza” con sorpresa per un gruppo di giovanissimi dell’Orange Futsal

Un progetto che verte su temi che da sempre caratterizzano il credo dell’Orange, quelli legati alla valorizzazione dello sport quale profondo veicolo sociale. Un giovedì speciale quello appena trascorso per il settore under nero-arancio.

Il sodalizio presieduto da Pascolati e Giovannone ha infatti organizzato, in attesa di ritrovare presto sul terreno del Pala Errebi San Quirico i propri giovani atleti, un allenamento “a distanza” come ormai accade costantemente. Un metodo per garantire ai tesserati del sodalizio astigiano la possibilità di allenarsi e restare i contatto con i compagni di training in assoluta sicurezza grazie all’apporto della tecnologia.

Il tecnico Davì Alves aveva però in serbo una sorpresa: a svolgere l’allenamento con i trentasette tesserati Orange Futsal Asti nati dal 2009 al 2011 c’erano infatti i coetanei brasiliani dell’Itaim Paulista di San Paolo. Una società che ha quale referente Renato, stimato tecnico verdeoro, e che ha quale scopo preciso lo sviluppo dell’attività ludico motoria nei quartieri più poveri della città.

La RSoccer negli anni ha sviluppato talenti che si sono poi affacciati al calcio professionistico: un’attività che ha come capisaldi i principi dello sport d’altri tempi, quello che si caratterizzava tra strade e campetti di periferia. E attraverso quello sport tanti giovani sognano di lasciare le “favelas” per gioire attraverso il calcio.

“Una grande emozione poter far coesistere due realtà distanti – ammette coach Davì Alves – In quei quartieri sono cresciuto e mi ha emozionato rivedere nelle immagini tanti luoghi della mia infanzia. Lo spirito che anima Renato e i suoi ragazzi è quello dello sport di un tempo. Sono state due ore stupende, e sono felice di annunciare che martedì prossimo la lezione simultanea verrà ripetuta, questa volta saremo però ospiti del club verdeoro. Non lo nego, conclusa la diretta mi sono commosso”. Ancora una volta sport e sociale procedono l’uno fianco all’altro: il pallone è un formidabile veicolo di unione.