Club Scherma Associati: “La prima esperienza di gara attraverso gli occhi di un bambino”

2 marzo 2020 | 17:47
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Club Scherma Associati: “La prima esperienza di gara attraverso gli occhi di un bambino”

La filosofia del Club Scherma Associati intende essere, attraverso lo sport, un veicolo di cultura e di benessere. Gli allenamenti rappresentano la passione, la costanza e la squadra, le gare una sfida, con se stessi prima che con gli altri. Ogni competizione crea nella mente, stupenda e complessa, di un bambino un universo parallelo dove tempo e spazio cambiano ritmo. I rumori vengono percepiti diversamente e le emozioni risultano amplificate, quindi più complesse da gestire.

Durante questo periodo di stop del mondo sportivo il Club Scherma Associati vuole dare importanza, per mezzo del giornale, alla storia di Tommaso, un associato della scuola primaria, che spontaneamente ha voluto condividere, durante un tema fatto in classe, un evento sportivo, la sua prima gara di scherma.

La coppa di Torino

<<Una mattina di Luglio mi sono svegliato ed ero super euforico. Quel pomeriggio avrei avuto una gara di Scherma con il mio compagno Felice. […] Una volta arrivati davanti all’edificio rimasi sorpreso […] Appena entrati la palestra era ancora più bella! Quando il direttore di gara annunciò il mio nome il mio cuore velocizzò i battiti. Quando l’arbitro diede l’a-voi, scoprii che il mio avversario era più scattante del previsto. Non so come riuscii a gestirlo e a vincere l’assalto anche se con qualche problema. Per il secondo assalto dovetti usare il fioretto di scorta; questo assalto però lo persi e una volta finito mi andai a congratulare con il mio avversario; perché la regola degli schermidori dice che una volta finito l’assalto i due concorrenti si devono stringere la mano. Successivamente vinsi anche il terzo e il quarto assalto, ma quando arrivò l’ora di fare l’ultimo il mio cuore velocizzò i battiti. Io e il mio avversario eravamo tesissimi, arrivammo in pareggio quando mancavano quindici secondi e con grande sorpresa io riuscii a segnare al penultimo secondo. In quel momento il mio avversario buttò il fioretto per terra; io mi girai alzando le braccia verso le gradinate e la maggior parte delle persone mi applaudì. Riuscii ad aggiudicarmi la seconda posizione. Solo il giorno dopo mia mamma mi annunciò che ero finito su una pagina di giornale, in quel momento mi misi a correre per due minuti intorno a tutta la casa, ero veramente euforico.>>
Tommaso.

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