Emozioni e ricordi nel suo ritorno ad Asti: Giancarlo Antognoni si racconta a SportAsti.it

2 febbraio 2020 | 18:34
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Emozioni e ricordi nel suo ritorno ad Asti: Giancarlo Antognoni si racconta a SportAsti.it

Emozioni e tanti ricordi nel ritorno Astigiano di Giancarlo Antognoni. La passeggiata in centro, l’arrivo al Bar Dante davanti alla scuola Giobert, e le tante strette di mano a vecchi amici, tifosi ed ex compagni di squadra del triennio “Ma. Co. Bi”.

Il libro racconta la storia del giovane Antognoni, dagli inizi nel Bar del Papà Gino in cui vi era anche la Sede di un Milan Club, al primo treno per Asti, fino al debutto in Serie A con la maglia viola e alla conseguente consacrazione, il quale lo porterà in quella magica estate del 1982 ad alzare al cielo di Madrid la Coppa del Mondo.

Giancarlo Antognoni ci ha concesso una breve intervista.

Antognoni ad Asti

Giancarlo Antognoni, ritorno ad Asti dopo un anno: le emozioni e i ricordi della sua esperienza Astigiana.

“Innanzitutto volevo ringraziare il Comune di Asti, il Sindaco Maurizio Rasero, l’Assessore allo Sport Mario Bovino, tutta la gente che mi dimostra continuamente affetto e Filippo Luti, autore di questo bellissimo libro di ricordi. Sono molto orgoglioso di presentare questo libro, soprattutto perché mi permette per la prima volta di ricordare il mio passato nel “Ma. Co. Bi”. Fu una prima volta assoluta per me lontano da casa, avevo 15 anni e non avevo idea di quello che sarebbe successo dopo. Alloggiavo all’Hotel Salera, e nonostante l’inizio un po’ complicato, sono successivamente riuscito ad integrarmi con i compagni.”

Nel 1972 l’arrivo alla Fiorentina, e dunque l’affermazione per 15 anni nella Società Viola con cui ha messo in bacheca una Coppa Italia nel 1975 e una Coppa di Lega Italo-Inglese nello stesso anno. Ecco, nel calcio attuale il concetto di “Bandiera” sta sempre più sparendo, come giudica il calcio attuale in cui è sempre più difficile legarsi ai Club per molto tempo?

“Era sicuramente un calcio diverso, dove le grandi squadre non avevano la disponibilità economica di quelle attuali e l’attaccamento alla maglia era veramente tanto. Ora il grande calciatore è attratto dalle lusinghe che gli vengono fatte e, a dirla tutta, mi sento di capirli anche perché soprattutto nelle piccole realtà è molto difficile trattenere i propri gioielli e i giocatori importanti hanno molta ambizione e voglia di palcoscenici di livello maggiore.”

Ultima domanda: lei è un Campione del Mondo, come giudica il rilancio della Nazionale di Mancini, dall’estromissione al Mondiale 2018 alla recente qualificazione all’Europeo 2020 con 10 vittorie su 10?

“Penso che Mancini stia facendo un grandissimo lavoro, soprattutto alla luce del prodotto che gli viene messo in mano. Nel calcio italiano ci sono molti stranieri e non è talvolta semplice per il Selezionatore scegliere i 23. E’ però fuori discussione che da quando è arrivato Mancini ci sia stato un trend differente rispetto alle ultime gestioni tecniche in quanto tanti giovani calciatori vengono inseriti nelle big come Zaniolo, Barella e altri. Sicuramente questa Nazionale potrà fare bene già all’Europeo.”

Finito l’aperitivo, Antognoni si è spostato al Polo Universitario “Uni-Astiss” dove c’è stata la presentazione ufficiale del Libro con una serie di aneddoti e foto scovate in collaborazione con l’associazione Astigiani, moderata dal giornalista Sergio Miravalle davanti a una folla in festa pronta a celebrare il proprio Campione.