Le telecamere di Sky Sport ad Asti alla scoperta delle origini del fenomeno Moise Kean

26 marzo 2019 | 17:59
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Le telecamere di Sky Sport ad Asti alla scoperta delle origini del fenomeno Moise Kean

Ancora una volta grazie allo sport Asti si pone al centro delle attenzioni dei media nazionali.

Questa volta il merito è del personaggio del momento del calcio nazionale, il giovanissimo Moise Kean, primo nato nel 2000 ad
esordire in nazionale (a novembre contro gli Stati Uniti) e secondo marcatore più giovane della storia dell’Italia, grazie alla rete di sabato scorso contro la Finlandia a soli 19 anni e 23 giorni, nella sua prima gara da titolare.

Ieri le telecamere di Sky Sport con il giornalista Alessandro Acton sono stati ad Asti nei luoghi in cui è cresciuto e dove ha mosso i primi passi da calciatore il giovane talento juventino che si è trasferito nella città di Alfieri da Vercelli, dove è nato, con la mamma e il fratello quando aveva appena cinque anni.

La troupe di Sky è stata al campetto dell’oratorio del Don Bosco, dove tutto è iniziato, ed ha intervistato il fratello di Moise, Giovanni, sette anni più grande di lui che ha raccontato come il fratellino appena uscito da scuola voleva sempre giocare a calcio, anche se era troppo piccolo per giocare con loro e allora si metteva a palleggiare contro il muretto.

Seguendo il percorso di Kean il giornalista di Sky ha fatto tappa al Censin Bosia per intervistare Corrado Buscemi, allenatore del fratello maggiore tesserato per l’Asti Calcio, che ha ricordato come i compagni di Giovanni (classe 1993) gli chiedessero di fargli fare la partitella con loro, nonostante la differenza di età.

Giovanni Kean ha raccontato che alla fine anche Moise si è tesserato per l’Asti, lo mettono subito a giocare con i 98 (lui è un 2000) ma dopo pochi mesi Renato Biasi lo segnala a Silvano Benedetti del Torino e così viene tesserato dalla società granata. A ricordare i viaggi per gli allenamenti nel capoluogo piemontese ai microfoni Sky è stato Patrick Gatti: “Eravamo in tre, io, Moise e Kristian Reka, alternavamo le macchine.”

La troupe di Sky ha fatto un’escursione in centro di Asti per una breve battuta con Alessandro Sesta, il parrucchiere di Moise, per poi fare ritorno all’oratorio Don Bosco dove il fratello Giovanni ha ricordato quando alla domenica pomeriggio si trovavano al campetto e quando si facevano le squadre tutti volevano essere con Moise, e poi  l’aneddoto del giorno dopo l’esordio in serie A di Moise Kean contro il Pescara: la prima cosa che ha fatto il ritorno all’oratorio con il solito muro, solito pallone. Giovanni ha spiegato come Moise sia rimasto molto legato alla città di Asti e all’oratorio.

A chiudere il servizio di Sky la breve intervista a Don Roberto Pasquero che ha raccontato il suo primo incontro con il piccolo Moise: “Una delle prime volte che l’ho visto gli ho chiesto: come ti chiami? Mi chiamo Mosè, mi ha risposto. E io gli ho detto che qualche anno prima avevo dato lo stesso nome ad un criceto. Moise è rimasto talmente colpito da questa cosa che quando è venuto ad Asti prima di Natale, quando mi ha visto mi ha subito chiesto come stava il criceto? Se lo ricordava ancora.”

Clicca QUI per vedere il servizio sul sito di sky sport (https://sport.sky.it/)

Anche le telecamere di Rai 3 Piemonte sono state ad Asti, negli stessi luoghi per ripercorrere le tappe degli inizi della carriera di Moise Kean, con un servizio andato in onda nei due telegiornali regionali di ieri, lunedì 25 marzo.