Fabrizio Bittner: “Asti, lo Sport per pochi…”

21 dicembre 2018 | 14:42
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Fabrizio Bittner: “Asti, lo Sport per pochi…”

Riceviamo e pubblichiamo

“È indubbio che il calcio sia lo sport più popolare, altrettanto indubbio che i modelli educativi e culturali che esso rilascia, siano spesso discutibili.

Asti è anche la città di Matteo Piano, Alice Sotero, Alice Franco ecc…

È oggi più che mai, c’è necessità che lo sport sia anche e soprattutto, educazione.  Comprendo la parata di stelle in stile pre-natalizio, più faticosamente il messaggio che si vuole far passare.

Lo Sport per tutti nasce idealmente dagli EPS (Enti di promozione sportiva) che ne detengono la primogenitura. Riferiva a una diffusione capillare dello Sport rivolto tutte le fasce d’età, più che lo sport, diciamo il “movimento, l’attività motoria” intesi come pratiche per il benessere e il miglioramento della qualità della vita.

Non penso, nel caso di specie, sia questo il senso. Qui si parla, credo, il progetto nei dettagli è stato scarsamente riportato dagli organi si stampa, del diritto alla pratica sportiva, soprattutto per bambini e adolescenti, in condizioni famigliari di difficoltà economica.  Bellissimo, ma il tema è ampio e non lo risolve, col massimo rispetto e augurio per la sua carriera, Moise Kean.

Il diritto alla pratica sportiva “andrebbe” garantito, anche dall’Ente pubblico, con un piano tariffario congruo per l’utilizzo degli impianti, per esempio, soprattutto deliberato dal consiglio comunale, così come prevede il TUEL sui servizi a domanda individuale. Oggi assistiamo al propagarsi di un sistema tariffario, de-regolamentato, dove ogni gestore affitta l’impianto alla tariffa che vuole, spesso non rilascia alcuna ricevuta, e questa forma diciamo un po’ illecita è “garantita” dall’Ente pubblico.

Questo è il servizio rivolto alle associazioni sportive cittadine e credo si comprenda che così non si può andare avanti. Asti, nonostante le politiche sportive delle amministrazioni che si sono succedute, ha ancora un movimento sportivo fertile, agonizzante, ma fertile.

Sarebbe necessario puntare a favorire l’associazionismo che già sostiene situazioni di emergenza sociale silenziosamente, mettere tutti in pari, fornire a tutti le stesse possibilità o quasi, ricreare un modello sportivo cittadino, nel diritto, uguale per tutti, era meglio qualche anno fa.  Ciò farebbe da volano alla diffusione della pratica sportiva capillarmente, anche gli spot servono, ma da soli non bastano.

Buon Natale Sportivo a tutti.”

Fabrizio Bittner