Dal Monferrato Rugby all’Australia: la bella favola di Gioele Celerino

28 febbraio 2018 | 09:39
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Dal Monferrato Rugby all’Australia: la bella favola di Gioele Celerino

Il nazionale italiano di rugby a tredici, l’astigiano Gioele Celerino, continuerà la sua esperienza di club in Australia.

L’ ex North West Roosters e Tully Tigers, ha infatti firmato con i Queanbeyan Blues, formazione che milita nella Canberra Rugby League, terzo livello della piramide del league Down Under. Una società prestigiosa, fondata nel 1920, molto legata alla franchigia Nrl dei Canberra Raiders, sia per il radicamento sul territorio –- Queanbeyan dista quindici chilometri dalla capitale – che per la presenza di Terry Campese, giocatore-allenatore nella stagione 2017, reduce dalla Coppa del Mondo giocata con la maglia dell’Italia.

Di questo trasferimento ha dato ampia notizia la stampa di settore. Celerino ha giocato anche il rugby tradizionale a quindici: cresciuto ad Asti, ha fatto parte del Monferrato Rugby nei primi due anni di vita della franchigia, per poi annoverare anche le esperienze con i Cavalieri di Prato e con l’Alghero.

Il passaggio nasce solo dal rapporto di conoscenza e stima reciproca tra Campese e Celerino, in particolare dopo l’esperienza del n. 13 azzurro con la maglia dei Tully Tigers nel campionato del distretto di Cairns, North Queensland.

Ore e ore di aereo o poco meno di una giornata di auto separano il profondo nord dall’Australian Capital District, già “assaggiato” da Celerino durante il ritiro della Nazionale prima di Italia-Fiji alla Rugby League World Cup 2017. Restare nel paese principe del codice è un’opportunità di vita oltre che di sport per il ragazzo, che sa cosa vuole e come prenderselo.

“Sono molto contento di questo trasferimento. I Queanbeyan Blues sono un grande club – ha dichiarato l’ex Newcastle Thunder – molto ben radicato sul territorio e ottimamente strutturato. Hanno campi e centro d’allenamento all’avanguardia, con diversi terreni di gioco. Le impressioni sui primi allenamenti sono molto positive, la città ti permette di fare grandi cose e coi ragazzi penso mi troverò bene. Avere due squadre senior più l’under 18 e la squadra femminile è segno che si tratta di un grande club. Avere poi un grande nome e una grande persona come Campese è sinonimo di qualità e voglio imparare e giocare tanto”.

Poi un pensiero anche all’Italia: “Voglio ovviamente arrivare alla finestra internazionale di ottobre al top della mia carriera ed esperienza rugbistica, per mettere tutto me stesso a disposizione dei colori azzurri”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Tiziano Franchini, vicepresidente della Federazione Italiana Rugby League (FIirl) e “maestro” del giocatore: “Si tratta di un gran movimento di mercato, Gioele è il fiore all’occhiello del nostro movimento, uno dei nostri ragazzi. Sono contento dei suoi passi avanti e questo è il segno delle opportunità e del percorso che la Firl offre agli atleti che più hanno voglia di cimentarsi nel rugby league”.