Gli Ambasciatori per lo Sport della Città di Asti incontrano Papa Fancesco

1 settembre 2017 | 17:15
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Gli Ambasciatori per lo Sport della Città di Asti incontrano Papa Fancesco

Mercoledi 23 agosto gli Ambasciatori per lo Sport della città di Asti hanno incontrato con il loro Vescovo Mons. Francesco Ravinale Papa Francesco nell’Aula Paolo VI in occasione della udienza generale che di consuetudine si tiene ogni mercoledì presso la città del Vaticano a Roma.

Gli Ambasciatori rappresentati da Gianfranco Chiaranda e Angelo Marchione hanno consegnato al Papa il Libro “DI CORSA PER IL MONDO 12Anni di maratone” che racconta le imprese dei maratoneti astigiani edito dalla SEDICO libraria di Lorenzo Fornaca, un gagliardetto della città di Asti, la maglia degli Ambasciatori e una confezione di Grignolino di Portacomaro d’Asti.

L’incontro è avvenuto al termine della omelia nella quale Francesco proseguendo la sua riflessione sul tema della speranza cristiana a partire dal testo biblico tratto dal Libro dell’Apocalisse (Ap 21, 5-7), ha parlato sulla fede in Dio che sempre crea novità nella vita dell’uomo, crea novità nella storia, crea novità nel cosmo.

Dice il Papa “Non è cristiano camminare con lo sguardo rivolto verso il basso – come fanno i maiali come se tutto il nostro cammino si spegnesse qui, nel palmo di pochi metri di viaggio; come se nella nostra vita non ci fosse nessuna meta e nessun approdo, e noi fossimo costretti ad un eterno girovagare, senza alcuna ragione per tante nostre fatiche. Questo non è cristiano. Essere cristiani invece implica una nuova prospettiva: uno sguardo pieno di speranza. Qualcuno crede che la vita trattenga tutte le sue felicità nella giovinezza e nel passato, e che il vivere sia un lento decadimento. Ma cristiani sanno che i nostri giorni più belli devono ancora venire. Siamo gente più di primavera che d’autunno. A me piacerebbe domandare, adesso La mia anima è in primavera o è in autunno?. Ognuno si risponda. Di primavera, che aspetta il fiore, che aspetta il frutto, che aspetta il sole che è Gesù, o di autunno, che è sempre con la faccia guardando in basso, amareggiato e, come a volte ho detto, con la faccia dei peperoncini all’aceto.”

Il Papa ha invitato a meditare questo brano della Sacra Scrittura non in maniera astratta, ma dopo aver letto la cronaca dei nostri giorni, dopo aver visto il telegiornale o la copertina dei giornali, dove sono descritte tante tragedie, dove si riportano notizie tristi a cui tutti quanti rischiamo di assuefarci (gli attacchi terroristici, le guerre civili, i profughi ).

Al termine dell’udienza generale il Papa ha pregato per i terremotati di Ischia: “Rivolgo il mio pensiero ed esprimo affettuosa vicinanza a quanti soffrono a causa del terremoto che lunedì sera ha colpito l’Isola di Ischia. Preghiamo per i morti, per i feriti, per i rispettivi familiari e per le persone che hanno perso la casa”.

Pur nelle sua semplicità Papa Francesco ha esplicitato una grande verità. Non dobbiamo mai perderci d’animo, essere sempre pronti ad aiutare chi è in difficoltà, non arrenderci alle prove e avversità che la vita ci riserva. Dobbiamo essere sempre in primavera. Ci può essere di aiuto all’occorrenza anche una bagnacauda e un buon bicchiere di grignolino come scherzosamente ci ha detto.