L’intervento dell’avvocato Roberto Caranzano sulla Federazione Tamburello e il Muro

22 giugno 2017 | 16:09
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L’intervento dell’avvocato Roberto Caranzano sulla Federazione Tamburello e il Muro

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento dell’Avv. Roberto Caranzano, Presidente Commissione Tecnica Federale del Muro

Tanto si è parlato nelle ultime settimane in merito alle vicende che hanno investito il campionato a muro, quanto se ne è sparlato, sovente senza alcuna cognizione di causa ed in maniera assolutamente populistica.

Mi preme innanzitutto segnalare che il, parziale, silenzio della Federazione non è di certo dovuto a disinteresse bensì ad un rispetto sia del regolamento che impone di astenersi dal diffondere notizie e commentare le vicende all’attenzione della Procura e del Tribunale Federale, che delle società e delle persone interessate, che hanno sempre diritto ad un “giusto processo”.

L’interesse della Federazione è in sintonia con le piazze dei nostri paesi, ed é ben evidente solo che si dia il giusto peso alla presenza sulle nostre colline del Presidente Federale Facchetti e dello scrivente, Presidente della CTF (incidentalmente astigiano ed appassionato di muro), oltre che di tutti i dirigenti territoriali.

Ma non solo.
Plurime sono state le riunioni collegiali con le società e fitto è il calendario degli incontri in programma con le singole società al fine di approfondire le problematiche e le proposte per gli anni a venire, anche relativamente, ad esempio, al criterio di determinazione dei punteggi.

E proprio questo e’ il nuovo corso della Federazione che intende dialogare sempre più con gli organismi locali e con le varie società, in una forma di democrazia partecipata, al fine di comprendere e valutare le richieste e le esigenze che verranno vagliate in ossequio ai rispettivi ruoli che prevedono comunque una posizione di preminenza organizzativa e decisionale della Federazione.

Amo la passione che molti mettono nel tamburello a muro, amo la storia di questo sport, leggere e sentir raccontare delle vicende eroiche. Purtroppo questo mondo sta scomparendo, ma bisogna tener vivo lo sport in se’ perché ciò che facciamo ora tra 30, 40 anni anni costituirà il fondo per le leggende dei nostri figli e dei nostri nipoti.

Penso, comunque, che tutte le persone di buon senso siano concordi nel ritenere che non si possa lasciare ogni decisione alle società, perché si finirebbe solo con lo sconfinare nell’anarchia, indebolendo sempre di più tutto il movimento.

Il nuovo corso della Federazione, a seguito delle elezioni di febbraio, viene da noi connotato dalla parola “serietà”.
La serietà determina la credibilità del torneo che -è innegabile- si salva unicamente con il rispetto delle regole a tutela anche di quelle squadre (e sono sicuramente molte) che ai regolamenti hanno creduto e li hanno rispettati.
La serietà nostra, e di tutto l’ambiente, è ciò che ci porterà ad essere totalmente credibili di fronte alle altre federazioni ed al Coni.

Non è certo volontà della Federazione far fuori qualcuno, avendo noi subito con disappunto e dispiacere questa vicenda, con la quale mai avremmo voluto confrontarci.
Ma non si poteva far finta di nulla, voltarci dall’altra parte, ritenere che fosse una vicenda limitata ad alcuni paesi e che non riguardasse il cuore della Federazione.

Ci siamo sentiti in dovere di intervenire, perché ciò di cui stiamo parlando è una competizione che è denominata “Campionato Italiano a Muro”, che assegna un titolo italiano, uno scudetto, che deve rendere tutti voi fieri per il lavoro svolto quotidianamente per anni, che non può essere rovinato per colpa di qualcuno.

Ci siamo sentiti in dovere di intervenire perché si parla di tamburello; ma l’avremmo fatto anche se si parlasse “solo” di Torneo del Monferrato, ovvero di una zona ancor più ristretta.

Noi auspichiamo che la Procura ed il Tribunale Federale svolgano velocemente, seriamente e serenamente il loro compito, in modo che si possa arrivare prontamente ad una classifica definitiva ed alla individuazione dei nominativi delle prime quattro squadre che avranno diritto di accedere alla fase finale della competizione. Quali che esse siano.
E’ giusto che partecipino le squadre più forti, ma con il rispetto delle regole.

E’ ora che si torni, tutti, a parlare di tamburello giocato.

Per il resto, senza fare sterili polemiche, invito tutti coloro che amano il tamburello e che si dilettano a scrivere sui vari siti internet a perdere un po’ del loro tempo in maniera più costruttiva, comunicandomi tutte le loro idee per rilanciare il muro, le piazze e riportare gente a bordo campo a tifare e vedere le partite. So che sarete sicuramente in tanti.

La mia mail è ctf@federtamburello.it
Avv. Roberto Caranzano
Presidente Commissione Tecnica Federale